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Non distogliere lo sguardo dal povero

Si è svolta sabato 11 novembre, su invito di Mons. Franco Lovignana, Vescovo di Aosta e Presidente CEP (Conferenza Episcopale Piemontese), una giornata di confronto, condivisione e preghiera tra Caritas, Banco alimentare e Società di San Vincenzo De Paoli, in preparazione
alla Giornata Mondiale dei Poveri indetta da Papa Francesco per il 19 novembre.
La giornata ha visto la partecipazione di moltissimi volontari delle tre opere organizzatrici che per il secondo anno consecutivo hanno approfittato dell’occasione per conoscerci e confrontarsi.
La prima parte ha visto le relazioni di Alessandro Ginotta, responsabile dell’Ufficio Stampa della Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli ODV e caporedattore della rivista “Le Conferenze di Ozanam”, e Giovanni Bruno presidente della Fondazione Banco Alimentare.
I due relatori hanno testimoniato a partire dalla lettera del Papa la modalità con la quale le rispettive organizzazioni si rapportano al povero o meglio alle persone vulnerabili come le definisce Papa Francesco. Entrambe le relazioni sono state molto “intense”. Qui di seguito solo alcuni spunti che sono poi stati approfonditi nelle discussioni di gruppo.
Il tema conduttore è stato “la speranza”. “La troviamo già qui, sul nostro logo – afferma Ginotta – sotto al pesce stilizzato, simbolo dei primi cristiani, troviamo la scritta in latino serviens in spe, al servizio nella speranza”.
Ginotta ha poi riletto la lettera del Papa a partire dall’esperienza vincenziana.

Giovanni Bruno ha invece raccontato l’origine del Banco Alimentare a partire dai due padri fondatori, il Cavalier Fossati, presidente della STAR e Don Giussani.
Entrambi i relatori hanno sottolineato che il mondo cambia se cambiamo noi. Lo scopo principale non è risolvere un problema sociale ma educarsi: solo così si generano opere. Bisogna uscire dalla logica dell’assistenza per sottolineare la dimensione culturale.
Gli appartenenti agli enti caritativi non sono solo “quelli che fanno i pacchi”, ma, come spiegherà Ginotta citando alcuni scritti del Beato Federico Ozanam, sono coloro i quali instaurano un rapporto duraturo con la persona affiancata, offrendole non solo aiuti materiali, ma anche incoraggiamento, accompagnamento in un percorso di crescita personale finalizzato alla fuoriuscita dalla povertà.

A seguire si è svolto un interessante confronto a piccoli gruppi tra i partecipanti, durante i quali è stato possibile conoscersi e scambiare esperienze. La giornata si è conclusa con la santa Messa celebrata da Monsignor Lovignana presso la chiesa di Sant’Orso.

La strada della casa del povero

(Di Alessandro Ginotta)

Pensavo che non sarebbe stato facile parlare di povertà, senza ripetere concetti già noti a tutti, davanti al Vescovo Mons. Franco Lovignana, al Presidente della Fondazione Banco Alimentare Giovanni Bruno, al Direttore della Caritas diocesana Andrea Gatto e ai tanti volontari e volontarie della Società di San Vincenzo De Paoli, guidati dal Presidente Arturo Castellani, insieme a rappresentanti delle principali realtà di volontariato di tutta la Valle d’Aosta. Poi ho deciso di proporre una rilettura del messaggio del Santo Padre per la VI Giornata Mondiale dei Poveri attraverso gli occhi del Beato Federico Ozanam, fondatore della Società di San Vincenzo De Paoli, sorprendendomi di quanti punti di contatto vi si potessero trovare. Tutto, a partire dal titolo: “Non distogliere lo sguardo dal povero”, un passo tratto dal Libro di Tobia, richiamava la spiritualità della Società di San Vincenzo De Paoli. Non a caso la preghiera dei vincenziani recita: “Signore aiutami, perché non passi accanto a nessuno con il volto indifferente, con il cuore chiuso, con il passo affrettato”. Versetti che, pur risalendo a più di 400 anni fa, conservano la freschezza di un’attualità sorprendente.

“Quelli che conoscono la strada della casa del povero – scriveva Ozanam nel 1848 – quelli che hanno spazzato la polvere della sua scala, non bussano mai alla sua porta senza un sentimento di rispetto. Sanno bene che nulla pagherà mai due lacrime di gioia negli occhi di una povera madre, né la stretta di mano di un galantuomo che viene messo in condizione di poter attendere la ripresa del lavoro”. Oggi come allora, i volontari della Società di San Vincenzo De Paoli incontrano le persone vulnerabili andandole a cercare nelle loro case, perché la Carità è prima di tutto amore: quello che scaturisce da un rapporto che si consolida nel tempo e permette al volontario di aiutare la persona indagando e rimuovendo le cause della sua povertà. Solo così si libera davvero l’uomo dalla schiavitù del bisogno!

L’articolo è stato pubblicato su: “Il Corriere della Valle” n. 43 · 16 novembre 2023, con una foto-notizia in prima pagina e due servizi alle pagine 4 e 5.

Chi siamo

Siamo un’associazione di laici cattolici che ha per obiettivo la promozione della persona dell’individuo attraverso il rapporto personale attuato con la visita a domicilio.

Aiuta le persone che si trovano in condizione di sofferenza morale e materiale, condivide le loro pene con rispetto e amicizia, opera per rimuovere le situazioni di povertà e di emarginazione attraverso una maggior giustizia sociale.

Accompagna i propri membri in un cammino di fede attraverso l’esercizio della carità. Il Consiglio Centrale di Aosta è costituito dall’insieme delle Conferenze di Aosta e provincia.

Le Conferenze sono costituite da persone che, essendo credenti nel messaggio di Gesù Cristo, si riuniscono per cercare di aiutare coloro che sono nel bisogno. I Confratelli donano essenzialmente il loro tempo necessario a seguire le persone assistite, ad aiutarle ad espletare pratiche con vari Enti e consigliando circa le azioni da compiere per avere agevolazioni, aiuti ecc.

Ci sono Confratelli e Consorelle di tutte le età, mestieri e professioni perciò chiunque può fare parte della Società di San Vincenzo De Paoli se animato da spirito caritatevole nei confronti del proprio prossimo.

Società di San Vincenzo De Paoli, Consiglio Centrale di Aosta
Via Sant’Orso 14, 11100 Aosta
Tel. 3463051255 – email: sanvincenzovda@libero.it

Dove siamo

SOCIETA’ DI SAN VINCENZO DE PAOLI
CONSIGLIO CENTRALE DI AOSTA

Società di San Vincenzo De Paoli, Consiglio Centrale di Aosta
Via Xavier de Maistre 19, 11100 Aosta
Tel. 3463051255 – email: sanvincenzovda@libero.it

Storia

La Società di San Vincenzo De Paoli è stata fondata nel 1833 da un giovane studente parigino, Federico Ozanam, e da alcuni suoi amici.

La situazione parigina in quegli anni era drammatica: la povertà e la miseria si incontrava ad ogni angolo di strada, e solo la Chiesa Cattolica era schierata dalla parte dei miseri. L’ intuizione di Federico Ozanam fu quella di costituire gruppi di giovani laici che si occupassero di aiutare le folle di disadattati.

Ben presto, dal primo nucleo di sei giovani, si arrivò ad una Società internazionale. Poco prima della morte di Federico Ozanam, avvenuta nel 1853, vi erano “Conferenze” di San Vincenzo in Francia, Italia, Spagna, Messico, Stati Uniti.

Ma Federico Ozanam aveva a cuore anche la questione sociale e politica della Francia. Pur essendo cattolico aveva ben chiaro il concetto di “libera Chiesa in libero Stato” e portava le sue idee rivoluzionarie su molti giornali dell’ epoca (come l’Ere Nouvelle da lui fondato).

Fu il più giovane docente all’Università della Sorbone e, con i suoi trattati sulla letteratura italiana era uno dei professori più amati dai giovani studenti.

Il 22 Agosto 1997 a Parigi, San Giovanni Paolo II ha beatificato Federico Ozanam.

Chi volesse informazioni più approfondite sulle origini delle Conferenze può collegarsi al sito della San Vincenzo Italia

La Società di San Vincenzo è regolata dagli statuti relativi ai Consigli Centrali e al Consiglio Nazionale di cui potete prendere visione.

 

Cosa facciamo

Società di San Vincenzo De Paoli: servire il prossimo nella speranza

Con 850.000 soci in 152 paesi e 13.000 volontari attivi in tutta Italia, è una delle associazioni più vaste e radicate sul territorio. Fondata a Parigi nel 1833 dal Beato Federico Ozanam insieme ad un gruppo di giovani studenti, cattolica ma laica, l’organizzazione si trova generalmente nelle parrocchie ed ha come scopo principale quello di aiutare le persone più sfortunate: i bisognosi, gli ammalati, gli anziani soli, i carcerati, chiunque si trovi in difficoltà.

In tutta Italia la Società di San Vincenzo De Paoli ha realizzato mense, dormitori, case di ospitalità per persone povere in difficoltà, centri per l’assistenza a bambini e ragazzi e per persone sole o anziane, strutture per l’accoglienza dei migranti, empori solidali.

Ma una cosa in particolare contraddistingue il volontario della Società di San Vincenzo De Paoli: la visita a domicilio. Per il vincenziano un bisognoso non è un numero od un nome scritto su un fascicolo, ma una persona in carne ed ossa da incontrare nell’ambiente in cui vive. E così il volontario entra nella casa del povero, condivide con lui una buona parola, un sorriso e porta un piccolo aiuto che può essere una borsa di generi alimentari, una mano a pagare un’utenza od un affitto. L’obiettivo è quello di accompagnare chi si trova in difficoltà fuori dalla povertà: affiancarlo in un percorso inclusivo di crescita personale che lo renda indipendente e consapevole della possibilità di cambiare il proprio destino.

Un impegno di carità tra i più difficili e coinvolgenti per i vincenziani è il carcere perché il detenuto non necessita solo di aiuti materiali, ma soprattutto di attenzione umana, di amicizia, di aiuto a redimersi, a ritrovare se stesso ed un giusto ruolo nella società. Gli assistenti volontari penitenziari della Società di San Vincenzo De Paoli sono attivi in quasi tutte le regioni italiane.

Federico Antonio Ozanam

Il beato Federico Ozanam

La sua attualità è incredibile, è stato un grande maestro per tanti giovani. Proprio come voi. Federico Ozanam ebbe una vita molto intensa e fondò la Società di San Vincenzo De Paoli all’età di soli 20 anni. Ma fu grande ispiratore anche per i laici: mentre, fino ad allora, i poveri venivano assistiti quasi esclusivamente dalle congregazioni religiose, Ozanam lanciò un appello affinché nascessero movimenti laici a carattere caritativo che si prendessero carico delle persone disagiate. Un giovane ventenne, insieme ad un gruppo di altri giovani amici appena arrivati all’università, decise di opporsi al clima di ateismo e di anticlericalismo della Francia del 1800. Lo stesso clima che oggi in qualche misura ritroviamo nel nostro paese. Ozanam fu un uomo di cultura, un docente universitario ed un politico. Il suo pensiero, tramandato in centinaia di lettere, saggi ed articoli, è ancora estremamente attuale. Ma non ha mai perso di vista chi soffre, ogni volta che ce n’era bisogno accantonava la penna e scendeva tra loro, andando personalmente a portare sollievo nelle case delle persone in difficoltà. Diventando loro amico. Fu un uomo di forte spiritualità ma molto concreto: e questo è un messaggio molto importante anche per i giovani d’oggi.

Povertà, disoccupazione, ingiustizie sociali, sono tanti i punti di contatto tra le situazioni della Parigi della prima metà del XIX secolo, quando nacque la prima Conferenza di Carità, e quelle del mondo in cui viviamo oggi. Ed ecco perché c’è ancora molto bisogno di questi gruppi di volontari che da 185 anni vanno avanti ad aiutare il prossimo nella speranza.

Le prime Conferenze italiane

Per avere un quadro un po’ più completo sul nascere delle Conferenze di S. Vincenzo in Italia, rimandiamo al sito della Federazione Nazionale.

Per quanto riguarda il nordovest, fu il conte Rocco Bianchi a fondare la prima Conferenza ad OVADA.

Fu l’inizio della grande diffusione che ebbe la San Vincenzo in Italia ad opera della Conferenza di Genova, guidata dall’infaticabile conte Bianchi, grazie anche al fatto che, dopo i moti, le rivoluzioni e le guerre del 1848-49, gli stati italiani stavano attraversandoun periodo di relativa calma.

Il 13 maggio 1850 il conte venne a TORINO e, dopo aver coinvolto alcuni notabili locali, partecipò alla riunione di fondazione della prima Conferenza del capoluogo subalpino presso la chiesa dei Santi Martiri.

Chi volesse documentarsi a fondo sullo sviluppo delle Conferenze di San Vincenzo in Italia ed in Piemonte, può acquistare il volume scritto dal Confratello Maurizio Ceste, intitolato “TESTIMONI DELLA CARITA” che è disponibile presso la sede del Consiglio Centrale in corso Matteotti 11 TORINO.